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al testo di Lorena Turri
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M’insinuai nel tuo sogno come sposa che all’altare ha giurato il suo rispetto e, baciandoti dolcemente il petto, spoglia di luna restai, silenziosa.
Dalla mia stanza senza fiori rosa, di biancospino vestita, sul letto scomodo di un pensiero a te mai detto fantasticavo in rima, speranzosa.
Delle tue stelle giunse l’alba. Terso il lume ti chiarì la via. Lasciai la porta aperta e piansi nella notte.
Raccolsi infine arresa le mie rotte attese a ricomporre i giorni. Ormai cerco felicità nel verso perso. |
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